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Blindfold 03:54
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about

 

Blessed Child Opera: “The Darkest Sea”Durata totale: 39:21
Data di uscita: 21 ottobre 2013
Produzione artistica: Paolo Messere
Distribuzione: Audioglobe/The Orchard
Edizioni: New Model Label

Il DISCO
Di nuovo un’isola nel destino dei Blessed Child Opera. Tre anni fa era stata la Sardegna a ispirare le canzoni di “Fifth”, ora è la Sicilia l’epicentro creativo e produttivo di “The Darkest Sea”, il sesto disco della creatura di Paolo Messere. Quasi che l’insularità sia diventata per il musicista napoletano una condizione psicogeografica imprescindibile, guscio in cui ritirarsi per permettere a pensieri, emozioni e memorie sedimentate nel tempo di decantare e trasformarsi in musica.

Concepite nel dicembre 2012 vicino Trapani, con gli echi immaginati di percussioni e canti africani in lontananza e di fronte a un mare infinito e vagamente sinistro, e registrate/mixate/masterizzate in una sola (piovosa) settimana presso l’Eye & Ear Studio di Giuseppe Barbera a Fiumedinisi (ME), le dieci tracce di “The Darkest Sea” si susseguono tese e compatte, senza soluzione di continuità né cedimenti. Il sound è secco, diretto, privo di fronzoli, costruito sull’interazione tra acustica ed elettrica – suonate, oltre a Messere, dall’ottimo Carmelo Amenta – e sui saliscendi emotivi che la loro alternanza o convergenza crea. Esemplari in questo senso gli improvvisi squarci sonici posti nel cuore di I Had Removed Everything e In The Morning (I do upset the plans), ad interrompere una calma solo apparente; i lunghi finali, in catartico crescendo, di Misunderstood e Blindfold (un marchio di fabbrica dei BCO, i finali) o l’enfasi swansiana di I Look At You (but I already know your answer); così come il ripiegamento interiore sul finale di 45 Near The Sea, il “singolo” da cui è stato tratto il primo video nella ultradecennale storia della band, che sembra voler sciogliere la tensione in una rassegnata accettazione del dolore.

Per songwriting e pasta timbrica “The Darkest Sea” è forse il meno inglese e il più americano dei dischi dei BCO, i toni sono più minacciosi (quasi apocalittici) che malinconici, fatta eccezione per la delicata Friends Faraway; la base ritmica (alla batteria Marco Sciré) è solida e incalzante e la vocalità del leader più amara che in passato. Il consiglio è di ascoltarlo tutto d’un fiato. Per poi unirsi ai lunghi ed emblematici respiri cui Messere si lascia andare in coda a December Wind, traccia che chiude l’album sancendo l’ennesimo centro di un percorso artistico coraggioso e integro, noncurante di mode e trend del momento. A proposito di insularità…

BLESSED CHILD OPERA in tour
Non poteva essere più adatta la band deputata a trasferire sul palco, nell’imminente tour di novembre, l’intensità catturata in studio. Affianco a Paolo Messere (voce e chitarre ) ci saranno due pezzi da novanta del (post) rock venato di psichedelia, il ritrovato Olivier Manchion (Ulan Bator, Permanent Fatal Error, Faust, Damo Suzuki) al basso e Matteo Dainese (Il Cane, Ulan Bator) alla batteria. Completano ottimamente la line-up Francesco De Palma e Halldora Galldur dei The Crystal Session (dalla scuderia Seahorse), rispettivamente a chitarre/elettronica ed elettronica.
LINKS
messerep.wix.com/blessed-child-opera
foto: messerep.wix.com/blessed-child-opera#!form__map/c24vq
www.seahorserecordings.com/site/blessed-child-opera/
www.facebook.com/pages/Blessed-Child-Opera/164606697562
www.blessedchildopera.bandcamp.com

DISCOGRAFIA
Blessed Child Opera: S/T – Loud Dust Rec / Seahorse Rec. 2001
Blessed Child Opera: Looking After The Child , Seahorse Rec. 2004
Blessed Child Opera: Happy Ark, CNI, 2006
Blessed Child Opera: Soldiers and Faith, Seahorse Rec. 2008
Blessed Child Opera: Fifth: Seahorse Rec. 2011
Blessed Child Opera: The Darkest Sea , Seahorse Rec. 2013

RASSEGNA STAMPA DISCHI PRECEDENTI
FIFTH (2011)
“Perdonatemi l’ovvietà ma Fifth è un album da ascoltare riempiendosi man mano gli occhi di immagini: quelle di un paesaggio continuamente cangiante come quello ammirato dal finestrino di un auto” Riccardo Bandiera, Blow Up marzo 2011, 8/10
“Lo stile di Paolo Messere è inconfondibile. Sa prendere tanto dalla melanconica new wave inglese quanto dal più desertico rock a stelle e strisce, rielaborando i riferimenti con un’attitudine del tutto personale. Fifth mette in fila dodici canzoni che emozionano fin dal primo ascolto. Come nel caso di ‘Between Us’ e ‘I Will Find You’, tra le più belle mai scritte da Messere” Roberto Mandolini, Rockerilla febbraio 2011, 7/10 (intervista sul numero di marzo)
“Inserire nel lettore il nuovo disco dei Blessed Child Opera è un’operazione che si fa sapendo di andare sul sicuro. In oltre dieci anni di carriera, mai una sbavatura, mai una caduta di stile per la truppa agli ordini di Paolo Messere… Con un sound più compatto che in passato e alcune gemme di assoluto livello, Messere anche stavolta non sbaglia il colpo. La critica lo osanna da anni, perché il grande pubblico ancora non se ne accorge? Album del genere non vengono fuori tutti i giorni, almeno in Italia” Marco Pagliariccio, Ondarock, 7.5/10, “cresta dell’onda Italia” mese marzo

SOLDIERS AND FAITH (2008)
“Dei BCO impressiona soprattutto l’eleganza notturna, la scura grazia con cui folk e wave, acustico ed elettrico, duellano per poi unirsi senza alcuna forzatura. L’autunno perenne degli Early Day Miners (“Summer Waits”), lo spleen dorato dei Red House Painters (“A Couple of Smiles”), l’immancabile Drake (“Soldiers and Faith”), e l’ombra degli Interpol (“Do You Believe in Love?”), mostrano una band che si specchia senza compiacimento nel proprio talento e che sfoggia notevoli capacità nel confrontarsi e rielaborare con la necessaria personalità modelli tanto ingombranti..” (8) Carlo Cravero, Rumore
“Non ce ne voglia l’attivissimo Paolo Messere per il paragone che stiamo per fare: i suoi Blessed Child Opera, disco dopo disco, ci fanno venire sempre più in mente i Piano Magic. Attenzione: è un complimento.. Non di filiazione si parla quanto di una comune attitudine e di un eclettismo che, nello specifico, ci regale un songwriting sempre più ricco e incisivo… Canzoni come “Summer Waits”, dall’incedere solenne e dolente, la martellante e wave “Do You Believe in Love” (che si mangia a colazione qualsiasi pezzo degli Editors, per dire), “A Couple of Smiles”, folk fino al midollo e davvero splendida nella sua semplicità fatta di arpeggi e violoncello, sono la dimostrazione che qui si vola molto in alto… “Soldiers and Faith” non è insomma un disco italiano: continentale, ci pare l’aggettivo più appropriato”. A. Besselva Averame, Fuori dal Mucchio
“I BCO si dimostrano sin dal titolo musicisti intensi. Le corde di chitarre, acustiche ed elettriche, insieme a trucchi ed effetti sonori piacevolmente variegati… disegnano ballate avvolgenti e cupe, vicine in spirito agli algidi panorami wave che impazza(va)no nelle classifiche critiche 2007, ma senza vacue stilizzazioni. Le canzoni son ben scritte ma è il suono a catturare l’ascoltatore e rendere l’album qualcosa di più del solito disco indie italico.. Canzone d’autore rock e tesa” (7) M. Sideri, Blow Up

HAPPY ARK (2006)
“Avremmo potuto cominciare questa recensione parlandovi di chi i Blessed Child Opera li ha costruiti, fortemente (e)voluti e sostenuti, con un gran lavoro e una dedizione paragonabile solo al rapporto che lega un padre al figlio: quel Paolo Messere già negli Ulan Bator e nei Silken Barb che dal 2000 spende sudore e lacrime per far crescere questa sua particolarissima idea di alternative country. Avremmo potuto rubare due minuti del vostro tempo per raccontarvi dell’opera precedente pubblicata dal gruppo, quel Looking After the Child che a suo tempo raccolse consensi unanimi pressoché ovunque. E invece finiamo a parlare della musica, anche perché quella di Happy Ark lascia davvero a bocca aperta. Una successione di puntuali rallentamenti sospesa tra country e crooning, malinconici paesaggi wave e scenari desertici: una formula stridente nelle intenzioni ma placida nei toni, cesellata da inserti strumentali raffinati e soluzioni ricercate negli arrangiamenti…” 7.4/10 Fabrizio Zampighi, Sentire & Ascoltare

LOOKING AFTER THE CHILD (2004)
Cercate Looking After… e poi domandatevi: quanti album migliori avete ascoltato nell’ultimo periodo in quest’area? Un’area che è poi quella della più scura canzone d’autore americana: Black Heart Procession, Sophia, ma soprattutto i Red House Painters più acustici di Ocean Beach. I B.C.O. vengono da Napoli: li guida Paolo Messere (ex Ulan Bator e Silken Barb). Il loro debutto uscì qualche anno fa in tutta Europa, una faccenda alla Will Oldham. Bissano ora con la neonata e concittadina etichetta Seahorse ed è una partenza col botto. Il gruppo ha compiuto passi da gigante: un disco suonato benissimo, dove soprattutto il suono delle chitarre non teme confronti coi paragoni più illustri (i Radiohead di OK Computer). Cercatelo, perché sono dischi così che aiutano chi li pubblica e la scena che gli sta intorno. 4 su 5 solo perché il prossimo album potrebbe essere un capolavoro assoluto” Rossano Lo Mele, Rumore
BIOGRAFIA
Blessed Child Opera è un progetto nato nel 2001 dalla volontà di Paolo Messere sull’onda delle sue precedenti esperienze musicali: quella come cantante e chitarrista della noise band Silken Barb (un disco su Free Land Records di Catania, distr. Wide, ottimi riscontri di critica e un importante riconoscimento nel libro “Post Rock” di Eddy Cilia e Stefano Isidoro Bianchi); e quella con la famosa band francese Ulan Bator, con cui Messere partecipa, in qualità di chitarrista e tastierista, ai tre tour di promozione dell’album “Ego Echo”.
Dopo queste importanti esperienze Paolo Messere decide di formare i Blessed Child Opera, dando finalmente voce e forma ad una delle sue principali fonti d’ispirazione: la canzone d’autore d’oltreoceano. A pochi mesi dalla nascita i BCO realizzano il loro primo s/t album sotto la supervisione artistica di Amaury Cambuzat degli Ulan Bator. L’album esce dopo poco tempo in America per la Loud Dust Recordings/BMI e riceve consensi entusiastici – le recensioni parlano di post folk – da parte della stampa specializzata italiana e straniera.
Durante il 2003 la formazione dei BCO assume connotati più classicamente rock. A Paolo Messere (chitarra e voce) si affiancano Enzo Onorato (chitarre), Raffaele Di Somma (basso, ex Silken Barb) e Claudio Marino (batteria di 99 Posse, Bisca, E’ Zezi). Nel novembre 2004 esce il secondo album della band, “Looking After The Child”, e il risultato è straordinario, tra spigoli post-rock, malinconie folk e influssi mitteleuropei. Nell’album sono presenti ospiti di rilievo provenienti dal mondo della classica contemporanea: Marco Pezzenati (primo percussionista), Giovanni Giugliano (contrabbasista), Fabio Centurione (violoncellista) – tutti facenti parte dell’Orchestra del Teatro S.Carlo di Napoli – e il soprano Carmen D’Onofrio (ex cantante degli Argine e ora nei Maisie).
Dopo un ulteriore cambio di formazione che vede l’ingresso di Davide Fusco (Trees, Sleepless, Idiot Boy) alla batteria, Francesco Candia (Trees) alla chitarra e Michele Santoro (RUA) al basso, la band si prepara alla realizzazione del terzo album che vede la luce nel settembre 2006. Pur seguendo le orme del precedente, “Happy Ark” (questo il titolo del disco) rivela un taglio forse più accessibile al vasto pubblico sempre coniugato ad una febbrile attenzione per la qualità del suono e l’originalità delle composizioni. Ricorrono, e sono ancora più presenti, le collaborazioni con i musicisti di area classico / contemporanea citati in precedenza.
2008: i BCO concludono il loro quarto album e lo intitolano, con velato riferimento autobiografico, “Soldiers And Faith”. L’album, venuto alla luce dopo sei mesi di intenso lavoro su 11 nuove canzoni, registrato al Seahorse Studio da Paolo Messere e rimasterizzato a Vasto presso il Triangle Park Studio. Alle ormai consuete collaborazioni con i musicisti del teatro S, Carlo di Napoli, si affianca quella con uno spirito affine come Valentina Cidda, cantante dei Kiddycar, ma anche pianista, attrice, regista, scrittrice. Il disco esce per Seahorse Recordings ad Ottobre 2008 (distr. Goodfellas) e, come anche per il lavoro precedente, riceve il plauso della critica più attenta ed è coronato da un bel tour promozionale nei migliori club italiani dediti al rock indipendente.
2010: nuovo cambio di formazione per i BCO che tornano con un disco dal titolo inequivocabile: “Fifth”. Registrato e suonato quasi in solitudine da Paolo Messere in 3 studi differenti (in Sicilia, Sardegna e Toscana) e arricchito dalla collaborazione di Fabio Centurione (celli/violini), Luca Monaco dei Goose e Vincenzo Bardaro (batteria), Pericle Odierna (clarinetto), Antonio Sircana (piano/organio), Stefano Sotgiu (acustiche) e Valeria Sorce (voce), il disco uscirà per Red Birds / Seahorse Rec. il 21 marzo 2011 ed avrà distribuzione Audioglobe/IODA su tutto il territorio nazionale.
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Per interviste/ulteriori richieste/aggiornamento e booking:

www.wakeupandream.net / Marco Stangherlin
cell. 3497702287 / e-mail: [email protected] / skype: wakeupandream72

Blessed Child Opera (ENGLISH)
Title: “FIFTH”
Label: Red Birds / Seahorse Recordings
Distribution: Audioglobe / IODA
Release Date: March 21, 2011

The Album:

After a hiatus of over two years, which has served to restore freshness, expressive urgency and desire to get back into the game,Paolo Messere would reintroduce the acronym Blessed Child Opera is made of “Fifth” his most personal and intimate feel.A solo album almost, it seems, if it did not do wrong to the collaboration of Fabio Centurion (cellos / violins), Luca Monaco e  Vincenzo Bardaro (drums), Pericle Odierna (clarinet), Antonio Sircana (piano / organ), Stefano Sotgiu ( sound) and Valeria Sorce (vocals), Precious economy of a sound dry but rich in nuances, and yet so organic and unobtrusive that sound almost disappear from.

The writing of B.C.O.has never been so straightforward and free flowing in almost ten years of his career (always accompanied by critical acclaim and amazement of those who attend their live) we had never heard of clear pure acoustic gems like “Lonely Friend” “Keep Me Tight” and “Between Us” or the smoothness of country-noir “Falling” and “Reflection After Nothing” as well as missing footage in a pop-song bittersweet as “Clear Sky Optimistic.” The Blessed Child Opera soundis also typically in the the initial “Nothing Is In Place When It Should” and “Closed Doors”, immersed in a liquid guitar imprint of shoegaze, and the central “Ruby Light”, in which the electricity of the six strings of Paolo Messere blends perfectly with the dreamy and celestial strings arranged by Centurione, giving pleasant sensations of melancholy and abandonment. “Never Return on Your Steps” and “I Will Find” represents engagement with the past tense of B.C.O., with their robust pace and dark, clearly of eighties. And surprisingly, in the bottom of the disc, the mixture of form and dissonance of “Promised Circle”, in which voice and guitar melody make their way, little by little, among a forest of clarinets crazy …

“Fifth” is a record only apparently simple, to listen and listen with calmly and curiosity to discover hidden or latent elements that compose it and enrich it:with small scraps of sound, some divertissement, calibrated electronic inserts, light touches of piano, strings and horns that burst into unexpected, double vowels. Here, the voice: this is the magic glue that holds together the songs and gives them the right consistency, a rich voice, strong but also sweet and painful, that in the live concerts is not lacking in emotion and kidnapping. As you can see the Italian tour following the album release.

BIOGRAPHY

Blessed Child Opera is a project started in 2001 by the will of Paolo Messere in the wake of his earlier musical experiences: one as a singer and guitarist of the noise band Silken Barb (an album for the Free Land Records of Catania, distr. Wide, excellent results of critical and an important recognition in the book “Post Rock” by Eddy Cilia and Stefano Isidoro Bianchi), and the one with the famous French band Ulan Bator, with which Paolo Messere took part, as a guitarist and keyboardist, the three tour promoting the album”Ego Echo.”
After these important experiences Paolo Messere decided to form the Blessed Child Opera, finally giving voice and form to one of its main sources of inspiration: The song writing overseas. A few months after birth B.C.O. released their first s / t album under the artistic supervision of Amaury Cambuzat of Ulan Bator. The album was released shortly after in America for the LOUD DUST RECORDINGS / BMI and received enthusiastic acclaim – the reviews speak of post folk – by Italian and foreign press.

During 2003 the training of BCO takes on a more classic rock. Paolo Messere (guitar and vocals)is flanked by Enzo Onorato (guitars), Raffaele Di Somma (bass, ex Silken Barb) and Claudio Marino (drums of 99 Posse Bisca, E ‘Zezi). In November 2004, was released the second album, “Looking After The Child”: the result is extraordinary,including sharp post-rock, melancholy folk influences . In the album there are important guests from the worlds of contemporary classical: Marco Pezzenati (first drummer), Giovanni Giugliano (bass player), Fabio Centurion (cello) – all part of the Teatro San Carlo in Naples – and the soprano Carmen D’Onofrio (former lead singer of the Argine and now playing in the Maisie).

After another change of formation which saw the arrival of David Fusco (Trees, Sleepless, Idiot Boy) on drums, Francesco Candia (Trees) on guitar and Michele Santoro (RUA) on bass, the band is preparing for the construction of the third album that sees the light in September 2006. While following in the footsteps of previous “Happy Ark” (the title of the disc) shows a cut perhaps more accessible to the general public always linked to a feverish attention to the sound quality and to the originality of the compositions.

Recur, and are even more present, the collaborations with some musicians from classical area / contemporary mentioned above.

2008: BCO releases their fourth album and the title, with veiled autobiographical, is”Soldiers And Faith.” The album, which came to light after six months of intensive work on 11 new songs, was recorded at Studio Seahorse by Paolo Messere and remastered in Vasto Triangle Park at the Studio.
The collaborations with musicians of S Carlo in Naples, are now accompanied with a kindred spirit as Valentina Cidda, singer of the Kiddy Car, but also a pianist, actress, director, writer.
The album was released for the label Seahorse Recordings in October 2008 (distributed by Goodfellas) and, as well as for the previous work, receiving critical acclaim closer and is crowned by a beautiful tour to promote the best Italian clubs devoted to independent rock.

2010: new lineup for the the B.C.O., which returns with an album titled unequivocal: “Fifth.”
Recorded and played almost in isolation from Paolo Messere in 3 different recording studio studies (in Sicily, Sardinia and Tuscany) and enriched by the collaboration of Fabio Centurione (cellos / violins), Luca Monaco and Vincenzo Bardaro  (drums), Pericle Odierna (clarinet),Antonio Sircana (piano / organ), Stefano Sotgiu (acoustic) and Valeria Sorce (vocals), the album will be released by Red Birds / Rec Seahorse March 21, 2011 and will have distribution Audioglobe / IODA throughout the country.

The current line up of the band:
Paolo Messere vocals, acoustic and electric guitar, loop station, electronics
Giacomo Salzano bass, loop station, electronics
Maurizio Vitale drums

www.blessedchildopera.bandcamp.com
www.myspace.com / blessedchildopera
www.seahorserecordings.com
www.myspace.com / seahorserecordings
www.myspace.com / littleredbirdsrecords

on tour:

05/03/11 Casltefidardo (An) @ Stage
06/03/11 Centobuchi (AP) @ Brevevita
Florence 08/03/11 @ Teatro del Sale
09/03/11 Ariano Polesine (Ro) @ Porcupine
10/03/11 Montichiari (Bs) @ Galéter
12/03/11 Gambettola (Fc) @ Arci TREeSESSANTA (opening for Former Ghosts)
31/03/11 Napoli tba
01/04/11 @ Caserta Coffee Centre
02/04/11 (Sat) @ Sarno Key Drum

12/04/11 B.C.O./ROBYN HITCHCOCK DUO SASSARI Teatro Civico +

For interviews / further requests / booking update:

Promotion & Booking

www.wakeupandream.net
Marco Stangherlin
cell. 3497702287 / e-mail: [email protected]
skype: wakeupandream72

Of the previous records it was said …

SOLDIERS AND FAITH (2008, Seahorse Recordings / Goodfellas)

“Of the BCO especially impressive elegance night, dark wave and grace with which folk, acoustic and electric, duel and then join without any forcing. The autumn perennial of Early Day Miners (” Summer Waits “), the spleen of the golden Red House Painters (“A Couple of Smiles”), the inevitable Drake (“Soldiers and Faith”), and the shadow of Interpol (“Do You Believe in Love?”), show a band without satisfaction, reflected in that shows off their talent and great ability in dealing with the requisite personality and rework models so bulky .. ” (8) Carlo Cravero, Rockerilla (November 2008)

“There’ll never want the very active compared to Paolo Messere that we are doing: his Blessed Child Opera, album after album,  are increasingly coming to mind Piano Magic. Warning: this is a compliment of parenthood is not .. speaking as a common attitude and an eclecticism that, specifically, gives us a richer and incisive songwriting … Songs like “Summer Waits” solemn and sorrowful, and “Do You Believe in Love “(which is eaten for breakfast any piece of Editors, so to speak…..),” A Couple of Smiles “, folk to the core and really beautiful in its simplicity made of arpeggios and cello, are evidence that here we fly so high … “Soldiers and Faith” is a short drive Italian: Continental, we believe the most appropriate adjective. A. Besselva Averame, Out of Mucchio Selvaggio (December 2008)

“The BCO is shown from the title intense musicians. The strings of guitars, acoustic and electric, along with tricks and sound effects nicely varied … draw ballads and dark wrap-around, close in spirit to the icy landscape that rages wave (should be) no criticism of the charts in 2007 but vacuous without stylization. The songs are well written, but the sound is to capture the listener and make the album more than the usual Indie album in Italy .. Rock songwriting and tense “(7) M. Sideri, Blow Up (November 2008)

“The problem is not sure who listens to them: just read the reviews of” Soldiers And Faith “to realize this. Wherever a chorus of praise. Unanimous appreciation that the measure of growth of the final field guide to Paolo Messere. Perhaps the problem is the musical culture in Italy, able to clear the jazz and singer-songwriters, but not the rock.Yet Paolo Messere continued his personal crusade not only to the Blessed Child Opera, but gathering around his studio and his record label a large number of groups able to give dignity to the national rock. Compared to the previous news more acceptable to “Soldiers And Faith” is the use of the cello Fabio Centurion in four tracks: a sound that emphasizes the dark soul of the Blessed Child Opera … Immediately strike even the two songs on which he duets with Sir Valentina Cidda of Kiddycar: the introduction of the same name “Soldiers And Faith” and “Turn (Slowly To This Native Coast),” an elegant ballad Gothic atmosphere that would go crazy Sam RosenthalBlack Tape For A Blue Girl. The main feature of the songs of B.C.O. continues to be a spirited psychedelic mood .. A dry sound, powerful and full-bodied, is a recognizable typically of the producer Paolo Messere: The bass and drums filled with well-defined spaces with a few pillars, on which electric guitars inlaid design of fine workmanship.In the midst of all, as a slight wind that never stops, the voice of Paolo tells the stories of everyday melancholy. Sophia and the Black Heart Procession understand at first hearing “7 / 10 Roberto Mandolini, OndaRock

HAPPY ARK (2006, Seahorse / Goodfellas)

“We could start this review by telling you about the people who built them Blessed Child Opera, strong (s) desired and supported, with a lot of work and dedication, comparable only to the relationship between a father to his son:Paolo Messerel back in Ulan Bator Silken Barb and since 2000 spends sweat and tears to grow her own particular idea of his alternative country. We could steal two minutes of your time to tell of the earlier work published by the group, that Looking After the Child which once picked up unanimous support almost everywhere. Instead, we end up talking about music, because  Happy Ark is a really impressive album.
A series of slowdowns on time suspended between country and crooning, melancholy landscapes and desert scenery wave: a formula in stark but peaceful intentions in tone, engraved inserts and solutions sought in the refined instrumental arrangements …. A round trip between refined acoustic scores, underground sounds, gradients accessory – loops, samples, clarinet, trumpet, vibraphone, among many others – and soft psychedelic veins well represented by episodes such as The Chain Whine or humiliating. 7.4/10 Fabrizio Zampighi, Sentire Ascoltare

“Let’s face it, the Italian indie music is giving great satisfaction lately.In the  list of Christmas albums that have marked this 2006, the number of indie productions Italian  strangely will be high. And this is nothing but an asset. So in a sense, we must stop to wonder when a small album of our parts that causes stomach pain generated by the wonderful beauty.
So ignore the wonder, therefore, even in the face “Happy Ark”, the last work of the Neapolitan Blessed Child Opera, but the wonder remains in front of 10 songs in continuous tense, vibrant growth.
Everything Touch Me is the source of the album, straining to the verticality of the sounds and dark intensity that leads to a breathtaking opening.
The band of Paolo Messer passed with ease by turns acoustic / classic à la Dirty Three (“The Chain”), the electrical moments, dark and psychedelic (“Polish Me, It’s Possible Something”), reminiscent of Echo & The Bunnymen and the line of twilight that pop up to The Dears. An album of beautiful clear and straightforward, where the linearity leads upwards and the unexpected.
Despite these efforts, the amazement in the face of something so beautiful is barely holding. “ MTV

LOOKING AFTER THE CHILD (2004, Seahorse / Goodfellas)

“Try Looking After … and then ask yourself: how best album you’ve heard the last period in this area? An area which is darker than that of American singer-songwriters: Black Heart Procession, Sophia, but especially the more acoustic Red House Painters Ocean Beach. The B.C.O. come from Naples: Sir Paul leads them (and former Ulan Bator Silken Barb). Their debut was released a few years ago in Europe, a matter to Will Oldham…. now with the baby and compatriot label Seahorse the starting is with a bang. The group has made great strides: the album played fine, especially where the sound of guitars is unmatched comparisons with the most famous (Radiohead’s OK Computer). Look, why are so hard to help those who publish them and the scene around him. 4 out of 5 only because the next album could be an absolute masterpiece “Rossano Lo Mele, RUMORE

 

 

Blessed Child Opera (italian)

Titolo: “FIFTH”

Etichetta: Red Birds / Seahorse Recordings

Distribuzione: Audioglobe / IODA

Data di uscita: 21 marzo 2011

 

IL DISCO

 

Dopo una pausa di oltre due anni, che è servita a recuperare freschezza, urgenza espressiva e voglia di rimettersi in gioco, Paolo Messere rispolvera la sigla Blessed Child Opera e realizza con “Fifth” il suo lavoro più personale intimo e sentito.  Un disco quasi solista, si direbbe, se ciò non facesse torto alle collaborazioni di Fabio Centurione (celli/violini), Luca Monaco e Vincenzo Bardaro (batteria), Pericle Odierna (clarinetto), Antonio Sircana (piano/organio), Stefano Sotgiu (acustiche) e Valeria Sorce (voce), preziose nell’economia di un sound asciutto ma ricco di sfumature, e tuttavia tanto discrete e organiche a quel suono da scomparire quasi.

 

La scrittura dei BCO non è mai stata così lineare e fluida: in quasi dieci anni di carriera (sempre accompagnata dal favore della critica e dallo stupore di chi assiste ai loro live) non avevamo mai sentito gemme di nitida purezza acustica come “Lonely Friend” “Keep Me Tight” e “Between Us” né la scorrevolezza country-noir di “Falling” e “Reflection After Nothing”; così come mancava in repertorio una pop-song agrodolce come “Clear Sky Optimistic”. Tipicamente Blessed Child Opera sono poi l’iniziale “Nothing is In Place When It Should” e “Closed Doors”, immerse in un liquido chitarrismo di impronta shoegaze, e la centrale “Ruby Light”, in cui l’elettricità della sei corde di Messere si fonde alla perfezione con gli archi sognanti e celestiali arrangiati da Centurione, regalando sensazioni di piacevole e malinconico abbandono. “Never Return on Your Steps” e “I Will Find” rappresentano l’aggancio col passato remoto dei BCO, con il loro incedere robusto e scuro, di chiara matrice eighties. E stupisce, in fondo al disco, la miscela di forma e dissonanza di “Promised Circle”, in cui voce chitarra e melodia si fanno strada, poco a poco, tra una selva di clarinetti impazziti…

 

“Fifth” è un disco solo all’apparenza semplice, da ascoltare e riascoltare con calma e curiosità per andare alla scoperta degli elementi nascosti o latenti che lo compongono e lo arricchiscono: piccoli scarti sonori, qualche “divertissement”, calibrati inserti elettronici, lievi tocchi di piano, archi e fiati che irrompono inattesi, raddoppi vocali. Ecco, la voce: è questo il collante magico che tiene insieme i brani e dà loro la giusta compattezza; una voce intensa, forte, ma anche dolce e sofferta, che dal vivo non manca di emozionare e rapire. Come sarà possibile constatare nel tour italiano che segue l’uscita del disco.

 

BIOGRAFIA

 

Blessed Child Opera è un progetto nato nel 2001 dalla volontà di Paolo Messere sull’onda delle sue precedenti esperienze musicali: quella come cantante e chitarrista della noise band Silken Barb (un disco su Free Land Records di Catania, distr. Wide, ottimi riscontri di critica e un importante riconoscimento nel libro “Post Rock” di Eddy Cilia e Stefano Isidoro Bianchi); e quella con la famosa band francese Ulan Bator, con cui  Messere partecipa, in qualità di chitarrista e tastierista, ai tre tour di promozione dell’album “Ego Echo”.

Dopo queste importanti esperienze Paolo Messere decide di formare i Blessed Child Opera, dando finalmente voce e forma ad una delle sue principali fonti d’ispirazione: la canzone d’autore d’oltreoceano. A pochi mesi dalla nascita i BCO realizzano il loro primo s/t album sotto la supervisione artistica di Amaury Cambuzat degli Ulan Bator. L’album esce dopo poco tempo in America per la LOUD DUST RECORDINGS/BMI e riceve consensi entusiastici – le recensioni parlano di post folk – da parte della stampa specializzata italiana e straniera.

 

Durante il 2003 la formazione dei BCO assume connotati più classicamente rock. A Paolo Messere (chitarra e voce) si affiancano Enzo Onorato (chitarre), Raffaele Di Somma (basso, ex Silken Barb) e Claudio Marino (batteria di 99 Posse, Bisca, E’ Zezi). Nel novembre 2004 esce il secondo album della band, “Looking After The Child”, e il risultato è straordinario, tra spigoli post-rock, malinconie folk e influssi mitteleuropei. Nell’album sono presenti ospiti di rilievo provenienti dal mondo della classica contemporanea: Marco Pezzenati (primo percussionista), Giovanni Giugliano (contrabbasista), Fabio Centurione (violoncellista) – tutti facenti parte dell’Orchestra del Teatro S.Carlo di Napoli – e il soprano Carmen D’Onofrio (ex cantante degli Argine e ora nei Maisie).

 

Dopo un ulteriore cambio di formazione che vede l’ingresso di Davide Fusco (Trees, Sleepless, Idiot Boy) alla batteria, Francesco Candia (Trees) alla chitarra e Michele Santoro (RUA) al basso, la band si prepara alla realizzazione del terzo album che vede la luce nel settembre 2006. Pur seguendo le orme del precedente, “Happy Ark” (questo il titolo del disco) rivela un taglio forse più accessibile al vasto pubblico sempre coniugato ad una febbrile attenzione per la qualità del suono e l’originalità delle composizioni. Ricorrono, e sono ancora più presenti, le collaborazioni con i musicisti di area classico / contemporanea citati in precedenza.

 

2008: i BCO concludono il loro quarto album e lo intitolano, con velato riferimento autobiografico, “Soldiers And Faith”. L’album, venuto alla luce dopo sei mesi di intenso lavoro su 11 nuove canzoni, registrato al  Seahorse Studio da Paolo Messere e rimasterizzato a Vasto presso il Triangle Park Studio.

Alle ormai consuete collaborazioni con i musicisti del teatro S, Carlo di Napoli, si affianca quella con uno spirito affine come Valentina Cidda, cantante dei Kiddy Car, ma anche pianista, attrice, regista, scrittrice.

Il disco esce per Seahorse Recordings ad Ottobre 2008 (distr. Goodfellas) e, come anche per il lavoro precedente, riceve il plauso della critica più attenta ed è coronato da un bel tour promozionale nei migliori club italiani dediti al rock indipendente.

 

2010: nuovo cambio di formazione per i BCO che tornano con un disco dal titolo inequivocabile: “Fifth”.

Registrato e suonato quasi in solitudine da Paolo Messere in 3 studi differenti  (in Sicilia, Sardegna e Toscana) e arricchito dalla collaborazione di Fabio Centurione (celli/violini), Luca Monaco dei Goose e Vincenzo Bardaro (batteria), Pericle Odierna (clarinetto), Antonio Sircana (piano/organio), Stefano Sotgiu (acustiche) e Valeria Sorce (voce), il disco uscirà per Red Birds / Seahorse Rec. il 21 marzo 2011 ed avrà distribuzione Audioglobe/IODA su tutto il territorio nazionale.

 

L’attuale line up della band è:

Paolo Messere vocals, acoustic and electric guitar, loop station, electronics

Giacomo Salzano bass, loop station, electronics

Maurizio Vitale drums

 

www.blessedchildopera.bandcamp.com

www.myspace.com/blessedchildopera

www.seahorserecordings.com

www.myspace.com/seahorserecordings

www.myspace.com/littleredbirdsrecords

 

on tour:

 

05/03/11 Casltefidardo (An) @ Stage
06/03/11 Centobuchi (AP) @ Brevevita
08/03/11 Firenze @ Teatro del Sale

09/03/11 Ariano Polesine (Ro) @ Porcupine
10/03/11 Montichiari (Bs) @ Galéter
12/03/11 Gambettola (Fc) @ Arci TREeSESSANTA (opening for Former Ghosts)
31/03/11 Napoli tba

01/04/11 Caserta @ Caffé del Centro
02/04/11 Sarno (Sa) @ Key Drum

 

 

Per interviste/ulteriori richieste/aggiornamento booking:

 

 

     Promotion & Booking

 

www.wakeupandream.net

Marco Stangherlin

cell. 3497702287 / e-mail: [email protected]

skype: wakeupandream72

 

 

Dei dischi precedenti si è detto…

 

 

SOLDIERS AND FAITH (2008, Seahorse Recordings/Goodfellas)

 

“Dei BCO impressiona soprattutto l’eleganza notturna, la scura grazia con cui folk e wave, acustico ed elettrico, duellano per poi unirsi senza alcuna forzatura. L’autunno perenne degli Early Day Miners (“Summer Waits”), lo spleen dorato dei Red House Painters (“A Couple of Smiles”), l’immancabile Drake (“Soldiers and Faith”), e l’ombra degli Interpol (“Do You Believe in Love?”), mostrano una band che  si specchia senza compiacimento nel proprio talento e che sfoggia notevoli capacità nel confrontarsi e rielaborare con la necessaria personalità modelli tanto ingombranti..” (8) Carlo Cravero, Rumore (novembre 2008)

 

“Non ce ne voglia l’attivissimo Paolo Messere per il paragone che stiamo per fare: i suoi Blessed Child Opera, disco dopo disco, ci fanno venire sempre più in mente i Piano Magic. Attenzione: è un complimento.. Non di filiazione si parla quanto di una comune attitudine e di un eclettismo che, nello specifico, ci regale un songwriting sempre più ricco e incisivo… Canzoni come “Summer Waits”, dall’incedere solenne e dolente, la martellante e wave “Do You Believe in Love” (che si mangia a colazione qualsiasi pezzo degli Editors, per dire), “A Couple of Smiles”, folk fino al midollo e davvero splendida nella sua semplicità fatta di arpeggi e violoncello, sono la dimostrazione che qui si vola molto in alto… “Soldiers and Faith” non è insomma un disco italiano: continentale, ci pare l’aggettivo più appropriato”. A. Besselva Averame, Fuori dal Mucchio (dicembre 2008)

 

“I BCO si dimostrano sin dal titolo musicisti intensi. Le corde di chitarre, acustiche ed elettriche, insieme a trucchi ed effetti sonori piacevolmente variegati… disegnano ballate avvolgenti e cupe, vicine in spirito agli algidi panorami wave che impazza(va)no nelle classifiche critiche 2007, ma senza vacue stilizzazioni. Le canzoni son ben scritte ma è il suono a catturare l’ascoltatore e rendere l’album qualcosa di più del solito disco indie italico..  Canzone d’autore rock e tesa” (7) M. Sideri, Blow Up (novembre 2008)

 

“Il problema non è certo di chi li ascolta: basta leggere le recensioni di “Soldiers And Faith” per rendersene conto. Ovunque un coro di elogi. Apprezzamenti unanimi che danno la misura della definitiva crescita del gruppo campano guidato da Paolo Messere. Forse il problema è la cultura musicale in Italia, capace di sdoganare il jazz e i cantautori, ma non il rock. Eppure Messere continua la sua crociata personale non solo con i Blessed Child Opera, ma riunendo intorno al suo studio e alla sua etichetta musicale un nutrito numero di gruppi in grado di dare dignità al rock nazionale. Rispetto al precedente la novità più gradita su “Soldiers And Faith” è l’utilizzo del violoncello di Fabio Centurione in ben quattro tracce: un suono che sottolinea l’anima scura dei Blessed Child Opera… Colpiscono immediatamente anche le due canzoni in cui Messere duetta con Valentina Cidda dei Kiddycar: l’introduttiva omonima “Soldiers And Faith” e “Turn (Slowly To This Native Coast)”, un’elegante ballata dall’atmosfera gotica che farebbe impazzire Sam Rosenthal dei Black Tape For A Blue Girl. La caratteristica principale delle canzoni dei BCO continua a essere una grintosa vena psichedelica.. Un suono secco, potente e corposo, che è ormai marchio riconoscibile del Messere produttore: il basso e la batteria riempiono spazi ben definiti con poche colonne portanti, sulle quali le chitarre elettriche disegnano intarsi di fine fattura. In mezzo a tutto, come un leggero vento che non cessa mai, la voce di Messere racconta storie di melanconica quotidianità. Sophia e Black Heart Procession le capirebbero al primo ascolto” 7/10 Roberto Mandolini, Ondarock

 

HAPPY ARK (2006, Seahorse / Goodfellas)

 

“Avremmo potuto cominciare questa recensione parlandovi di chi i Blessed Child Opera li ha costruiti, fortemente (e)voluti e sostenuti, con un gran lavoro e una dedizione paragonabile solo al rapporto che lega un padre al figlio: quel Paolo Messere già negli Ulan Bator e nei Silken Barb che dal 2000 spende sudore e lacrime per far crescere questa sua particolarissima idea di alternative country. Avremmo potuto rubare due minuti del vostro tempo per raccontarvi dell’opera precedente pubblicata dal gruppo, quel Looking After the Child che a suo tempo raccolse consensi unanimi pressoché ovunque. E invece finiamo a parlare della musica, anche perché quella di Happy Ark lascia davvero a bocca aperta.

Una successione di puntuali rallentamenti sospesa tra country e crooning, malinconici paesaggi wave e scenari desertici: una formula stridente nelle intenzioni ma placida nei toni, cesellata da inserti strumentali raffinati e soluzioni ricercate negli arrangiamenti…. Un andata e ritorno tra raffinate partiture acustiche, suoni sotterranei, sfumature accessorie – loop, samples, clarinetto, tromba, vibrafono, tra le tante -, soffici venature psichedeliche ben rappresentate da episodi come The Chain o Humiliating Whine. 7.4/10 Fabrizio Zampighi, Sentire & Ascoltare

 

“Ammettiamolo, la musica indie italiana sta regalando grandi soddisfazioni ultimamente. Nell’immancabile lista natalizia degli album che hanno segnato questo 2006, il numero di produzioni indie italiane sarà inaspettatatemente alto. E questo non è altro che un bene. Quindi bisogna in un certo senso smettere di stupirsi quando un piccolo disco delle nostre parti provoca quel meraviglioso dolore allo stomaco generato dalla bellezza.

Ignoreremo dunque lo stupore dunque anche di fronte a “Happy Ark”, l’opera ultima dei napoletani Blessed Child Opera, anche se la meraviglia rimane di fronte a 10 canzoni cariche di tensione in continua, vibrante crescita.

Everything Touch Me è l’origine di un disco proteso verso la verticalità dei suoni e un’intensità cupa che sfocia in aperture da togliere il fiato.

La band di Paolo Messere passa con disinvoltura dalle virate acustico/classiche à la Dirty Three (“The Chain”), ai momenti elettrici, bui e psichedelici (“Polish Me”, “It’s Possible Something”), che richiamano alla mente Echo & The Bunnymen e il filone di pop crepuscolare che arriva fino a The Dears. Un disco di una bellezza limpida e lineare, dove la linearità porta verso l’alto e l’inaspettato.

Nonostante gli sforzi, lo stupore di fronte a qualcosa di così bello si trattiene a stento”.  MTV

 

LOOKING AFTER THE CHILD (2004, Seahorse / Goodfellas)

 

Cercate Looking After… e poi domandatevi: quanti album migliori avete ascoltato nell’ultimo periodo in quest’area? Un’area che è poi quella della più scura canzone d’autore americana: Black Heart Procession, Sophia, ma soprattutto i Red House Painters più acustici di Ocean Beach. I B.C.O. vengono da Napoli: li guida Paolo Messere (ex Ulan Bator e Silken Barb). Il loro debutto uscì qualche anno fa in tutta Europa, una faccenda alla Will Oldham. Bissano ora con la neonata e concittadina etichetta Seahorse ed è una partenza col botto. Il gruppo ha compiuto passi da gigante: un disco suonato benissimo, dove soprattutto il suono delle chitarre non teme confronti coi paragoni più illustri (i Radiohead di OK Computer). Cercatelo, perché sono dischi così che aiutano chi li pubblica e la scena che gli sta intorno. 4 su 5 solo perché il prossimo album potrebbe essere un capolavoro assoluto” Rossano Lo Mele, Rumore

 

DISCOGRAPHY:



 

 




Blessed Child Opera”S/T” Seahorse 2001

Blessed Child Opera”Looking After The Child” Seahorse 2004

Blessed Child Opera  “Happy Ark”Delta/Cni 2006

Blessed Child Opera “SoldiersAnd Faith” Seahorse 2008

Blessed Child Opera “Fifth” Seahorse 2011

Blessed Child Opera “Looking for a fifth soldier in a happy ark” the best of 2000/2011

 

OUT  NOW on  Seahorse Recordings/Red Birds Rec. :

 

Blessed Child Opera "Looking for a fifth soldier in a happy ark"
Blessed Child Opera “Looking for a fifth soldier in a happy ark”

 

listen to the comp (free download)

01 Flashing Lights_2004

02 Pimba cattiva_2004

03 Pimba buona_2004

04 Kill the moment_2004

05 A couple of smiles_from Soldiers and faith_2008

06 bad times come_same title_2000

07 christ is on the wall_from Soldiers and faith_2008

 

08 Closed doors_from fifth 2010

09 everything touch me_from happy ark_2006

10 I’m poor again_same title_2000

11 it strucks me_from happy ark 2006

12 Minor Company_from happy ark 2006

13 My dream doesn’t lie to my soul_from Soldiers and faith_2008

14 Nothing is in place when it should from fifth_2010

15 Polish me_from happy ark_2006

16 Reflection after nothing_from fifth 2010

17 ruby light_from fifth 2010

18 summer waits from Soldiers and faith_2008