Gli Estate Noir – Daniele, Fabio, Igor e Valerio – sono reduci della scena underground romana. Il suono della band è debitore dell’esperienza Post Punk, a metà strada tra Londra e New York, contaminato dalle sonorità New Wave della Berlino di Bowie.

Gli intrecci delle due chitarre, democraticamente alla ricerca del primato senza mai riuscire fino in fondo a prevalere, hanno la sfrontatezza di voler proseguire la strada tracciata da gruppi come Television o Sonic Youth. Il beat preciso di basso e batteria disegna la linea su cui provare a spiccare il volo. Ma per chi è partito da un garage interrato nella periferia est di Roma, anche la luce del piano terra è un buon inizio. E con l’ambizione giusta si può arrivare a suonare sul tetto. È già successo.